Regione di Kakheti

La prima cosa da fare durante una vacanza in Cachezia è certamente assaggiare il suo ottimo vino: il più pregiato si chiama Rkatsiteli: il 50% dei vini bianchi sono ricavati da quest’uva, a volte con lo Mtsvane, la seconda uva bianca più popolare del paese. Tra i luoghi da vedere non perdete Sighnaghi, la cittadina più suggestiva di tutta la Cachezia: dalla quale ammirare panorami mozzafiato sulla valle dell’Alazani. Da vedere anche il monastero di Nekresi, uno dei più antichi della regione, e la reggia di Chavchavadze a Tsinandali con il suo ampio parco in stile inglese.

I mesi migliori per viaggiare in Cachezia sono quelli di maggio e giugno, e settembre e ottobre, in cui è possibile godersi temperature primaverili, ideali per viaggiare. L’estate è calda, ma più temperata di quella italiana, con temperature che oscillano tra i 20° e i 31°. Le temperature sono quindi mediamente invidiabili, perfette per andare alla scoperta delle principali attrattive della Cachezia: ovvero la natura e la coltura viticola.

Le principali festività in Cachezia sono il Giorno dell'Unità Nazionale (9 aprile), il Giorno dell'Indipendenza della Georgia (26 maggio) e il Giorno di San Giorgio (23 novembre).

La Cachezia ha una ricca tradizione culinaria, con piatti unici e molto gustosi. Assaggiate il khinkali, ovvero i famosi ravioli georgiani ripieni di carne, oppure il khachapuri, una focaccia ripiena di formaggio e uova. Inoltre, la Cachezia è famosa per i suoi prodotti caseari, come il formaggio di pecora e la ricotta. Potrete visitare le fattorie locali e scoprire come vengono prodotti questi formaggi tipici. Da non dimenticare ovviamente i vini, che potrete gustare insieme agli ottimi piatti locali.

In molti non sanno che la Georgia possiede cinquecentoventicinque uve indigene, anche se poi sono una trentina di esse a tappezzare i campi della Cachezia. Questa terra è talmente ambita dai viticoltori che i prezzi per ettaro sono schizzati alle stelle. La Cachezia contiene il 90% delle vigne della Georgia. Una caratteristica del vino georgiano è che uno dei suoi passaggi avviene nell’anfora: i produttori infatti sono convinti che l’argilla assorba nei suoi pori il mosto, arricchendolo e nutrendolo.